giovedì 27 ottobre 2011

® Videocamera Panasonic HDC-SD900: recensione ed opinioni

La Panasonic HDC-SD900 si affianca agli altri modelli di casa Panasonic, cioè la HDC-HS900 e HDC-TM900, che sono, a tutti gli effeti, se si eccettua il discorso relativo alla capacità di memoria interna, lo stesso dispositivo, in cima tra quelli più venduti di casa Panasonic. Offre una risoluzione di 1080p e permette di realizzare video ad alta definizione, con controlli manuali eccelsi e capacità di registrazione in 3D.



Venduta a circa 450 euro, l'HDC-SD900 è senz'altro un dispositivo costoso, ma il suo prezzo è sicuramente competitivo rispetto ad altri modelli con le stesse caratteristiche. Chissà che non sia questa la videocamera HD che stavate cercando?

Design

La nostra prima reazione alla vista dell'HDC-SD900 è stata di grande delusione. L'elegante ma, al tempo stesso, solido corpo in bronzo caratterizzante i modelli precedenti ha lasciato il posto ad corpo di pura plastica dal design nero con riflessi lucidi. Ma c'è un motivo molto pratico alla base di questo cambio di rotta: nonostante dimensioni di tutto rispetto, l'HDC-SD900 è sorprendentemente leggera e comodo da usare.

Panasonic ha adottato anche per questo modello la caratteristica forma a botte, che incorpora un display formato super-large da 3,5 pollici. La risoluzione del pannello LCD è di 460.000 pixel. Trattasi di un display luminoso, chiaro, in grado di ben riprodurre i video ripresi. L'interfaccia utente di Panasonic potrebbe essere stata oggetto di un aggiornamento, anche se, a volte, ci è sembrata piuttosto sofisticata e complessa.




Il display si ribalta per avere la massima comodità in fase di registrazione.

Il display è touch screen e molte delle funzionalità della fotocamera possono essere selezionate attraverso i pulsanti presenti sullo schermo. Una versione semi-trasparente del menu si sovrappone sul bordo sinistro dello schermo, che è in rado di visualizzare fino a quattro opzioni alla volta. I tasti freccia, sinistra e destra, posizionati in basso permettono di scorrere attraverso i vari menù presenti. E' un sistema semplice che funziona abbastanza bene nella maggior parte delle impostazioni, anche se avremmo gradito una migliore e più intuitiva interfaccia multi-touch.

Caratteristiche

Oltre alla modalità automatica, la HDC-SD900 offre anche una modalità manuale, grazie ad un mirino elettronico e alla ghiera dell'obiettivo che può essere utilizzato per controllare la messa a fuoco, il bilanciamento del bianco, la velocità dell'otturatore e il diaframma. Questo significa che la Panasonic HDC-SD900 è veloce e facile da regolare attraverso comandi manuali, il chè la fa preferire rispetto agli altri modelli della stessa fascia di prezzo/consumo.

Un ulteriore caratteristica che rende la nostra Panasonic HDC-SD900 una videocamera da fascia alta è la presenza di un sensore immagine 3MOS certificato Panasonic, che comprende in realtà tre sensori separati, da 2,53 megapixel ciascuno, in grado di garantire una risoluzione totale di 7,59 megapixel. I tre colori base, il rosso, il verde e il blu sono elaborati separatamente, il chè dovrebbe, teoricamente, offrire una migliore immagine complessiva rispetto a quella che potrebbe offire un singolo sensore.




La HDC-SD900 può anche registrare video a 1080p ad una velocità di 50 fotogrammi al secondo. Completano il quadro, uno zoom ottico grandangolare da 12x Leica Dicomar, una modalità di scatto iFrame, Dolby Digital 5.1 surround sound, una presa per un microfono esterno, e uno stabilizzatore d'immagine ibrido ottico/sensore a base rotonda, generalmente non presente neanche nelle videocamere di fascia di prezzo più alta.

La videocamera non è dotata di una grande memoria interna, ma questo inconveniente è facilmente risolvibile con l'aggiunta di una scheda di memoria a buon mercato. E' un peccato che Panasonic non abbia adottato l'interessante stratagemma utilizzato da Canon che consiste nel dotare la videocamera di due alloggiamenti card per avere il doppio della memoria opzionale. Se si avesse realmente bisogno di più di 128 GB di memoria (il massimo che si può attualmente ottenere da una scheda SDXC), allora si dovrebbe prendere in considerazione l'ipotesi di spendere un pò più di soldini per comprare la HDC-TM900 o la HDC-HS900, in grado di offrire, rispettivamente, 320GB e 220GB di memoria.


Riprese 3D

Per molti, la caratteristica più intrigante della Panasonic HDC-SD900 è la sua capacità di girare filmati in 3D. In realtà, non è possibile girare video 3D utilizzando direttamente la nostra videocamera. Una lente di conversione da 2D in 3D è fornita separatamente e non certo a buon mercato - il prezzo migliore attualmente sul mercato è di circa 150 euro.

L'adattatore non è neanche facilmente installabile sul corpo della videocamera nella parte anteriore. A ciò vanno aggiunte anche una serie di configurazioni da effettuare che vi porteranno via diversi minuti ogni volta che vorrete isntallare questo adattatore.

Quando lo si utilizza, i risultati possono essere davvero molto efficaci, a seconda di cosa si vuol riprendere. Per ottenere ottimi risultati, vi conisglio di riprendere filmati con soggetti in primo piano ed elementi di sfondo, in modo da ottenere un'ottima prospettiva 3D. Naturalemtne per poter visualizzare i vostri video avrete poi bisogno di un televisore 3D - il display della HDC-SD900 non è il massimo, tutt'altro, per visualizzare un filmato 3D.

Vale la pena sottolineare alcuni ulteriori limitazioni nel caso vogliate effettuare risprese in 3D. Ad esempio, per ottenere un effetto tridimensionale, la videocamera deve registrare due telai di side-by-side video simultaneamente, il che significa che l'immagine 3D che si ottiene non è tecnicamente ad alta definizione. Non solo, molte delle funzioni principali della HDC-SD900 sono disponibili anche in modalità 3D, tra cui lo zoom ottico e i comandi manuali. Non è possibile scattare foto in 3D e questo è un vero peccato.

Riprese 2D

Fortunatamente, la HDC-SD900 non è caratterizzata da tali limitazioni durante le riprese in 2D. Infatti, il dispositivo ad alta definizione è impressionante. Ci sono diverse modalità di registrazione differenti, tra cui quattro AVCHD con impostazioni di qualità a 1080/50i. La risoluzione maggiore a 17Mbps bit-rate fornisce colori sontuosi, alti livelli di dettaglio e movimenti fluidi, in particolare nelle riprese all'aperto. Condizioni di scarsa luminosità e scene di interni sono molto ben gestite.

Per ottenere risultati ancora migliori, c'è un pulsante dedicato da utilizzarsi per avviare la modalità a 1080/50p, che cattura 1080p a 50 fotogrammi al secondo, con un bit rate di 28Mbps.

Poichè questa modalità si basa sullo standard AVCHD, utilizzando la Panasonic HDC-SD900 con risoluzione a 1080p si ottengono risultati di gran lunga superiori a quelli ottenibili dalla maggior parte delle altre videocamere che sostengono di registrare in modalità 'Full HD'. I colori sono sapientemente resi, mentre le immagini sono incredibilmente nitide.

L'unico aspetto negativo è che le opzioni per la visualizzazione e l'editing in alta qualità sono attualmente limitate. Abbiamo ottenuto risultati migliori collegando direttamente la videocamera a una TV compatibile tramite HDMI.



Conclusione

Se non vi annoierete a dover monate ogni volta il supporto per le registrazioni in 3D, la Panasonic HDC-SD900 è una videocamera eccellente, grazie ai suoi eccellenti comandi manuali e all'alta qualità delle immagine riprese. Probabilmente, per chi è già in possesso di videocamere modello Panasonic della serie 700, i miglioramenti offerti non sono tali da giustificare una spesa simile per l'acquisto di questa Panasonic HDC-SD900. A parte questo, però, la HDC-SD900 è davvero una videocamera di alta qualità.

PRO
  • Qualità delle immagini sorprendente
  • Eccellenti comandi manuali
  • Dispositivo dalle grandi dimensioni, touch-screen
  • Mirino
  • Risoluzione di 1080/50p in modalità scatto

CONTRO
  • Lente 3D dal costo importante non compresa nella confezione
  • Interfaccia utente non molto agevole 
 Panasonic HDC-SD900 video-recensione


venerdì 23 settembre 2011

® Canon Legria HF M41: recensione ed opinioni

Stiamo parlando di una videocamera di fascia alta con ben 32 GB di memoria interna e un bel set di funzioni avanzate: insomma la Canon Legria HF M41 è davvero ricca di fascino. Ma sarà abbastanza attraente da giustificare una spesa di più di 600 euro?



 
Sensore

Costruita intorno allo stesso sensore, l'HD CMOS Pro, che caratterizza tutti gli altri modelli di fascia top della famiglia Canon, la M41 è stata progettata per chi desidera prestazioni elevate e ottimi risultati senza dover ricorrere, in maniera eccessiva, a troppi controlli manuali come, ad esempio, avviene per il modello Legria HF G10, modello di punta di casa Canon.

 
Il sensore ha una risoluzione da 2,07 megapixel, che potrebbe, a primo acchitto, sembrare un pò basso. La questione è che i cervelloni della Canon hanno optato per un più ampio e grande circuito CMOS con pixel singoli più grandi, disposti per fornire una risoluzione nativa Full HD di 1.920 x 1,080 pixel.

 

 
La videocamera è dotata di mirino, ma abbiamo preferito usare la schermo pieghevole.

 
Tra gli aspetti positivi, un livello di prestazione video potenzialmente migliore rispetto a quello fornito da videocamere destinate ad un consumatore medio, soprattutto in condizioni di scarsa luminosità. Lo svantaggio principale risiede nel reparto foto, con una limitazione a 2-megapixel, mentre molte delle sue rivali riescono a scattare foto ad uan risoluzione assai più alta. Stando a quanto detto poc'anzi, la Canon Legria HF M41 non è probabilmente l'opzione migliore per chi cerca una macchina che sia in grado di realizzare sia video che foto a livelli di qualità elevati.

 
Lo zoom ottico dell'obiettivo Canon da 10x è un pezzo di ingegneria di alta qualità, con una lunghezza focale equivalente di 43,6-436 millimetri. Uno stabilizzatore ottico di immagine molto efficace è a disposizione per rendere più agevole la ripresa di immagini nel caso di scuotimenti non desiderati e aggiunge anche stabilità quando si ricorre allo zoom per ingrandire soggetti particolarmente distanti.



 
Modalità di scatto

 
Le registrazioni vengono effettuate nel formato AVCHD. L'impostazione ad alta qualità utilizza un bit rate molto elevato di 24 Mbps ad un frame rate di 60 campi interlacciati al secondo, poco fuori la specifica 1080i dello standard AVCHD. C'è anche la possibilità di filmare dei video utilizzando una modalità progressiva a 1080p, anche se il frame rate per questo tipo di opzione è relativamente basso (stiamo parlando di circa 25 fotogrammi al secondo).

 
Nella maggior parte dei casi, è preferibile scegliere il movimento fluido dato dall'impostazione standard 1080/60i, anche se la modalità 25p offre un risultato, a dir poco, "cinematografico", che può essere potenziato ulteriormente passando alla modalità 'cinema', specifica della Canon Legria HF M41, che permette di scegliere tra una vasta gamma di filtri possibili.



 
Memoria interna

 
Per quanto riguarda la capacità della memoria interna, la M41 adotta un trucco intelligente che Canon ha incorporato in molte delle sue videocamere: doppio slot per schede SD per avere il doppio dello spazio possibile. Non solo, ma la presenza di 32GB di memoria interna significa che non vi troverete mai in difficoltà; infatti, durante la registrazione, la presenza di un relè permetterà il passaggio della telecamera, senza soluzione di continuità, da un mezzo di memorizzazione all'altro per non farvi mai mancare della memoria su cui andare a salvare il vostro video.

 
Connettività

 
Inoltre, ci sono molti altri possibili connettori, come ci si potrebbe aspettare da una videocamera avanzata come questa. Ingressi HDMI e component output, per esempio, sono uniti da un microfono esterno estremamente utile e da delle cuffie per il monitoraggio dei livelli audio esterni.

 
C'è anche un mini-borsa piena di accessori e anche un mirino, che si attiva tramite un pulsante dedicato sul retro della videocamera. Ad onor del vero, però, dobbiamo dire che non ci siamo trovati ad usare il mirino tanto quanto avremmmo voluto. E' abbastanza piccolo e il suo montaggio non è regolabile, il che lo rende una valida alternativa, anche se poco attraente, al capace schermo LCD.



 
Touchscreen

Lo schermo da 3-pollici, anche se grande, non è della migliore qualità. La sua risoluzione è solo di 230.000 pixel e i colori sembrano poco brillanti. E' di tipo touch-sensitive e utilizza l'interfaccia utente tipica delle videocamere targate Canon. La stessa interfaccia non è male, in gran parte intuitiva con swipe occasionali per andare in giro tra i vari menù, ma lo schermo non è così sensibile al tocco come vorremmo e questo può causare qualche piccola frustrazione, soprattutto quando si utilizza la fotocamera in situazioni di forte luce all'aperto, quando è anche difficile leggere tutte le opzioni riportate sullo schermo.

 
Insomma, lo schermo touchscreen da 3-pollici potrebbe essere più reattivo.

 
A parte questo, il dispositivo è abbastanza facile da usare, soprattutto se si è soliti lavorare in modalità automatica.

 
Performance

 
Le prestazioni della Canon Legria HF M41 sono estremamente buone. Abbiamo provato la fotocamera in tutte le sue modalità possibili e l'impostazione a bit-rate massimo è risultata, naturalmente, la chiara vincitrice in termini di chiarezza e nitidezza, ma molte delle impostazioni con un livello di risoluzione inferiore sono state comunque in grado di fornire risultati altamente encomiabili.

 
Nel complesso, la qualità delle riprese della Canon Legria HF M41 è ricca e dettagliata, senza sovra-saturazione dei colori più audaci e con la tonalità della pelle ripresa nel suo aspetto naturale. Le sfocature sono ridotte al minimo. I livelli di rumore sono molto bassi, anche quando il dispositivo viene utilizzato all'interno.

 
L'unico problema minore che abbiamo riscontrato è che ogni tanto l'autofocus impiega un momento o due prima di rispondere e correggere se stesso nel caso si passi ad inquadrare da un soggetto vicino ad uno più lontano, o viceversa.

 
Conclusione

 
In generale, abbiamo apprezzato molto la Canon Legria HF M41 rimanendo soddisfatti dei test da noi eseguiti. Non è la sola valida videocamera disponibile a quel prezzo - appena qualche euro in più si può comprare la Panasonic HDC-SD900, per esempio, che vanta un livello superiore di comandi manuali e una modalità di registrazione a 1080/50p. Ma, se siete alla ricerca di una videocamera di qualità prettamente automatica, la Canon Legria HF M41 è ciò che fa per voi.

 

 
PRO

 
  • 32 GB di memoria interna e due slot per schede SD
  • Immagini di buona qualità
  • Stabilizzatore d'immagine efficace
  • Presa per microfono esterno

 
CONTRO

  •  Funzionalità fotografica limitata
  • Mirino scomodo da usare
  • Autofocus lento ad adattarsi in alcune situazioni
Canon Legria HF M41 video recensione

venerdì 9 settembre 2011

® Videocamera Canon Legria HF G10: recensione e opinioni

La Canon Legria HF G10 è attualmente l'ammiraglia tra le videocamere di casa Canon. Le caratteristiche principali di questa fantastica videocamera sono il sensore di immagini 'HD CMOS Pro', un obiettivo di alta qualità e tantissimi controlli manuali. Si tratta sicuramente di una videocamera di altissimo livello, ma vale la pena spendere la bellezza di € 1.200 o giù di lì?






Design

Attualmente la fascia medio-alta del mercato dedicato alle videocamere è caratterizzata da un pò di confusione. I prezzi sembrano variare selvaggiamente tra un modello e l'altro, mentre i vari costruttori cercano di introdurre sempre una varietà di caratteristiche differenti per poter, in questo modo, differenziarsi ed assicurarsi maggiori vendite. Tra le ultime "trovate", infatti, trovano posto: la registrazione progressiva, il GPS integrato e perfino funzionalità tipiche dei proiettori. Con la Legria HF G10, la tattica di vendita adottata da Canon è stata quella di concentrarsi sulla qualità del dispositivo, garantendo un'alta definizione video, e, allo stesso tempo, offrendo una proposta alquanto innovativa ed allettante, cioè lasciare ampia possibilità di gestione del dispositivo tramite una serie impressionante di controlli manuali.

A conferma di quanto detto, la funzionalità touchscreen è davvero molto ben implementata su questa videocamera.
La Canon Legria HF G10 non è certo da considerarsi come una mini-videocamera rispetto agli standard attuali. La spaziosa parte a forma di barile nella parte anteriore del corpo di questa videocamera forma l'alloggiamento per l'obiettivo ad alta definizione. Sempre parlando in termini di dimensioni "big-size", troviamo, da un lato, uno schermo davvero molto grande da 3,5 pollici e, dall'altro lato, una presa adeguata per supportare questo tipo di videocamera. A completare questo splendido dispositivo, troviamo circa 32GB di memoria interna, doppio slot per memory card, compatibile con i formati SDXC e un mirino elettronico.
Il risultato è una videocamera abbastanza pesante (circa 545g) ma, al tempo stesso, equilibrata. La plastica nera opaca del "guscio" esterno le conferisce un tono di classe, ma non fa certo gridare dallo stupore, coem avrebbe invece potuto accadere con un rivestimento in metallo.

Controlli

Per una videocamera che fa della varietà dei controlli manuali il suo punto di forza, ci stupisce il fatto che ci siano così pochi pulsanti a disposizione. Sul lato presa, c'è un interruttore che permette di cambiare la modalità di funzionamento tra quella manuale, l'automatica e la modalità definita "cinema", quest'ultima consiste in una selezione mirata di impostazioni di immagine e di filtri tali da far sembrare le vostre registrazioni dei veri e propri film.

Sotto il flip-out dello schermo, troverete invece solo un paio di tasti mentre ci sono solo altri due pulsanti assegnabili dall'utente sulla cornice dello schermo stesso. Il vero segreto per poter gestire tutti i controlli manuali a disposizione stà nel display touchscreen e nella regolazione manuale della lente che costituisce l'obiettivo di questo dispositivo.

Canon ha davvero compiuto un vero e proprio passo in avanti, rispetto al passato, nella gestione e definizione dei controlli manuali con quesa Canon Legria HF G10, grazie, in gran parte, allo schermo LCD più grande e reattivo. Lo stesso schermo è di altissima qualità, tanto da offrire una risoluzione di 920.000 pixel, e l'interfaccia utente lascia sbalorditi. E' davvero molto facile navigare all'interno dei vari menù e non c'è qualche supporto per il multi-touch.

Sulla Canon Legria HF G10 l'anello di regolazione delal lente è esclusivo per la messa a fuoco manuale. A differenza di alcuni anelli per la regolazione multitasking delle lenti presenti su molte altre videocamere di fascia alta, non c'è alcun tasto funzione per attivare o disattivare il controllo di altre impostazioni, come ad esempio l'apertura o la velocità dell'otturatore. Ecco quindi come e dove entra in gioco il quadrante posteriore della nostra Canon Legria HF G10.

Premendo il pulsante 'custom' mentre si è in modalità manuale,  si passa dal diaframma all' otturatore, mentre ruotando la manopola in alto e in basso potrete regolare le impostazioni per ciascuna di esse. E' sicuramente un buon sistema ma abbiamo trovato il posizionamento della manopola non certo molto agevole. Infatti, a meno che non si stia utilizzando un cavalletto, il quadrante è difficile da regolare, senza far vacillare la videocamera e rovinare quindi le vostre riprese che risulteranno essere troppo mosse.

Un'impressionante selezione di funzionalità pro-end rende questa Canon Legria HF G10 davvero molto appetibile per gli appassionati di videocamere. Tra queste funzionalità citiamo una presa per un microfono esterno e un stabilizzatore ottica dell'immagine, funzionalità già presente nel modello Canon Powered IS e particolarmente efficace nel mantenere l'immagine stabile quando si è in pieno zoom.




Qualità video

Il punto di forza di questa Canon Legria HF G10 è senz'altro l'eccellente obiettivo video HD f1.8, dotato di un ampio angolo di 30,4 millimetri e una lunghezza di zoom ottico fino a 10x. La risoluzione del sensore d'immagine è solo di 2,07 megapixel, preoccupantemente bassa rispetto agli standard moderni. Infatti, il sensore CMOS è stato progettato per catturare immagini e video in 'Full HD' alla risoluzione nativa di 1.920x1.080 pixel. Dal momento che ogni pixel è palesemente più grande rispetto a quelli che è possibile trovare nella maggior parte dei modelli di consumo, la Canon Legria HF G10 è in grado di catturare le immagini con più chiarezza e meno rumore, anche in condizioni di luce meno vantaggiosa.

Il quadrante posteriore è difficile da girare senza compromettere la stabilità di ripresa della vostra Canon Legria HF G10 e, quindi, rischiando di rovinare la qualità del vostro video.



L'elevata qualità del sensore è stata confermata da alcuni risultati ottenuti nei nostri test. Con l'impostazione ad altissima qualità, che cattura video AVCHD a un bit rate molto elevato di 24 Mbps, la qualità dell'immagine ottenuta è davvero molto buona. I colori primari sono profondi e vibranti con bordi ben definiti e buoni livelli di contrasto. Questo è bilanciato da una rappresentazione realistica dei colori naturali e della tonalità della pelle. I disturbi e i rumori sono quasi del tutto assenti in condizioni di luce diurna e anche in condizione di poca luce i risultati ottenuti sono stupefacenti, quasi senza presenza di rumore o di disturbi alla nitidezza delle immagini.

La videocamera consente inotlre di avere anche effetti molto suggestivi ed interessante, in particolare quando si riprendono soggetti umani contro un'immagine di fondo non a fuoco.
La modalità di registrazione di default della nostra Canon Legria HF G10 è il video 1080i con un frame rate di 50 campi al secondo. A differenza della Panasonic HDC-SD900, non c'è possibilità di filmare in 1080p a una velocità di 50 fotogrammi progressivi al secondo. C'è una modalità 25p, ma questa modalità non permette di avere filmati particolarmente fluidi, dal momento che vengono utilizzati solo la metà dei fotogrammi al secondo disponibili nel modello Panasonic. La SD900, inoltre, registra ad un bit rate più elevato (28Mbps), che è forse il motivo per cui produce un'immagine un po' più nitida rispetto a quanto avviene con la Canon Legria HF G10.

Detto questo, la Canon Legria HF G10 ha comunque delle performance straordinarie con molti vantaggi rispetto alla concorrenza - le sue prestazioni in presenza di poca luce e il suo obiettivo di alta qualità ne sono un esempio. Il grosso problema, però, è il prezzo. Anche gli appassionati più fanatici potrebbero avere delle difficoltà a giustificare il costo, in particolare se rapportato il prezzo di questa Canon Legria HF G10 a quello della Panasonic HDC-SD900, sicuramente più economica e altrettanto performante.




Conclusione

Se si stà cercando una videocamera dalle prestazioni super, la Canon Legria HF G10 è sicuramente un'ottima scelta, soprattutto se si ragiona in termini di qualità delle immagini e varietà dei comandi manuali. E' caratterizzata da dimensioni tutt'altro che ridotte e manca di alcune funzioni presenti in altri modelli della stessa fascia di prezzo, tuttavia, è anche una delle videocamere più costose attualmente disponibili. La Canon Legria HF G10 non è certo alla portata di tutti, è inutile negarlo, ed è proprio per questo motivo che è necessario chiedersi se il poco margine, in termini di prestazioni offerte, rispetto alle rivali nella classe "Top" delle videocamere vale il costo extra.

PRO
  • Qualità d'immagine molto buona
  • Impressionante resa in caso di scarsa luminosità
  • Abbondanza di spazio per l'archiviazione
  • Comandi manuali semplici ed immediati

CONTRO
  • Prezzo elevato
  • Dimensioni importanti e peso non indifferente
  • Nessuna modalità 1080/50p
Recensione video della Canon Legria HF G10
 
 

martedì 9 agosto 2011

® Toshiba Camileo H30: recensione ed opinioni

Fino a che punto si può scendere a compromessi in termini di qualità per poter parlare di aver fatto un buon affare in termini economici? Questa è la domanda da farsi se si ha a che fare con la Toshiba Camileo H30. A soli € 150, è davvero molto economica. A questo prezzo, probabilmente si può accettare di realizzare video a basse risoluzioni utilizzando funzionalità limitate, ma l'H30 può registrare video in HD fino a 1080p, scattare fotografie da 10 megapixel, ha uno schermo di grandi dimensioni (3-pollici) LCD e viene venduta con una vasta serie di accessori. Ma c'è un problema ed anche abbastanza rilevante.






Ultima della classe

Anche se non è propriamente brutta, la Toshiba Camileo H30 non può esattamente definirsi una meraviglia del design moderno. La plastica lucida nera e le finiture metalliche potrebbero, a prima vista, farla apparire come una videocamera di classe, ma guardando un pò in giro si capisce che è tutto fumo. I pulsanti sembrano fragili al tatto e, anche se è piuttosto piccola e leggera, il corpo squadrato non rende merito al dispositivo. Anche se di dimensioni generose, lo schermo pieghevole da 3-pollici non ha la forma adatta per realizzare video ad alta definizione. Si tratta di uno schermo 4:3 squadrato, che mostra quindi delle barre nere in alto e in basso al display nel momento in cui si sta girando in HD (il cui formato standard è il 16:9), e questa limitazione, di fatto, non consente di poter sfruttare a pieno lo schermo in dotazione, se non quando si utilizza la Toshiba Camileo H30 in modalità fotocamera.

Forse sorprende, se si considera il suo prezzo di vendita, che la Camileo H30 utilizza un'interfaccia touchscreen e, anche se un pò spartana, è in realtà piuttosto efficace. Non è di tipo capacitivo o qualcosa che le si possa avvicinare, quindi non aspettatevi di utilizzarla in stile iPhone. Invece, si tocca lo schermo per scorrere le immagini e selezionare menù o le impostazioni, il tutto in maniera abbastanza intuitiva. Le stesse impostazioni non non risultano essere mai troppo complicate, ma la qualità dell'immagine, bilanciamento manuale del chiaro, le modalità scena o panorama costituiscono il vero limite di questo dispositivo.

Il touchscreen della Camileo H30 è, come abbiamo detto, molto semplice e facile da usare, senz'altro una della caratteristiche positive di questa videocamera.

Il più grande difetto però della Toshiba Camileo H30 è senz'altro costituito dall'abitudine di questa videocamera di 'dimenticare' alcune impostazioni quando si passa in modalità standby. Lo stabilizzatore d'immagine elettronico, infatti, risente particolarmente di questo difetto. La maggior parte delle persone, probabilmente, darebbe per scontato che se si imposta questo parametro sul valore 'on', tale valore rimanga impostato fino a diversa indicazione. Questo non è però il caso della Toshiba Camileo H30. L'H30 torna a molte delle sue impostazioni di default quando si chiude lo schermo LCD o quando si spegne il dispositivo, incluso la disattivazione dello stabilizzatore.




Sei stato inquadrato

Il modello HD economico della Toshiba utilizza un sensore CMOS da 10 megapixel per registrare video fino ad una risoluzione di 1080p a una velocità di 30 fotogrammi progressivi al secondo (noto anche come 1080/30p). E' prevista anche uan risoluzione a 720p con 30fps. Nel caso di frame rate più elevati, è necessario far decadere la qualità dell'immagine ad una definizione standard di 480p/WVGA, che gira a 60fps. Le immagini vengono elaborate come H.264 file AVI, non vengono quindi sfrutati gli evidenti benefici che dati dai codec AVCHD utilizzati sulla maggior parte delle altre videocamere più costose. Abbiamo anche trovato un paio di problemi di compatibilità con il formato dei file registrati - ad esempio non siamo riusciti a riprodurre i nostri filmati AVI su una console PlayStation 3.

Non si può parlare di una capace memoria interna per questa videocamera Toshiba (in compenso la videocamera supporta schede SD / SDHC fino a 32GB), in compenso l'H30 include uno zoom ottico 5x, laddove molte videocamere si sarebbero fermate ad uno zoom digitale anche inferiore. La Toshiba Camileo H30 presenta un'uscita HDMI e, altra gradita sorpresa, è compreso nella confezione anche un cavo HDMI, come parte di una selezione, abbastanza consistente, di accessori in dotazione. Il cavo AV standard e cavetti USB sono anch'essi in dotazione, così come un alimentatore universale, copriobiettivo, telecomando e una custodia per il trasporto. La durata della batteria è rispettabile. Il tempo di registrazione massimo supportato è di due ore e 30 minuti e, nei nostri test, una volta finito di caricare le batterie della nostra Toshiba Camileo H30, la sua durata si è dimostrata essere assai superiore a quella di molte altre videocamere di fascia di prezzo più alta viste di recente.

In termini di prestazioni, la Camileo H30 oscilla tra il mediocre e l'appena sufficiente. Anche in presenza di luce del sole e con il set dei parametri di qualità impostati per avere la massima resa, la telecamera offre una riqualità video accettabile, anche se i colori ripresi sono appena riconoscibili rispetto alla loro controparte reale, appaiono infatti troppo saturi con la predominanza del colore magenta. La definizione delle immagini non è sempre così chiara come dovrebbe essere e si nota sempre una certa confusione intorno ai bordi degli oggetti.



Il frame rate è troppo basso per garantire un'immagine in movimento che sia decentemente fluida, il chè è ancora peggio se si pensa che lo stabilizzatore d'immagine è, per qualche motivo, non disponibile quando il dispositivo è impostato a 1080p. In ambienti chiusi, a meno che non si abbia accesso ad un sacco di luce dalle finestre o da lucernari, la qualità dell'immagine è decisamente insoddisfacente. E' vero che la maggior parte delle attuali videocamere di fascia di rpezzo medio-bassa non eccelle certo per qualità dell'immagine in condizioni di scarsa luminosità, però ci aspettavamo qualcosa di meglio dalla nostra Toshiba Camileo H30. La H30, inoltre, aggiunge anche del rumore d'immagine dal bucketload e le immagini, il più delle volte, sembrano essere troppo scure.

L'impostazione della risoluzione a 720pixel offre la possibilità di fare delle riprese con una qualità leggermente peggiore in cambio della possibilità di poter registrare più minuti sulla memoria interna della nostra videocamera. Indipendentemente dalle impostazioni legate all'immagine, anche per la registrazione dei suono l'H30 si dimostra molto debole. Il microfono montato sul top della nostra videocamera registra tutti i suoni indesiderati dell'ambiente in cui si compie la ripresa, compresi i movimenti delle dita, i motori dello zoom della macchina ecc.




Dal punto di vista fotografico, la storia è leggermente migliore. Le foto scattate ad alta risoluzione sono molto dettagliate, anche se fatte all'esterno, e di solito sono abbastanza buone da poter essere stampate. In spazi chiusi, la Toshiba Camileo H30 tende a scattare foto sfocate. C'è un flash a disposizione, ma, provandolo, abbiamo avuto risultati leggermente contrastanti, dando alle nostre foto uno strano colore verdastro come se le foto fossero state fatte nel lontano 1970 e lasciate al sole a svanire.

Conclusione

Stiamo attenti a non cadere nei soliti luoghi comuni del tipo 'come spendi mangi', ma questo è uno dei rari casi in cui il detto prima citato calza a pennello per la nostra Toshiba Camileo H30. Certo, ci sono anche delle caratteristiche assolutamente positive non rilevabili in videocamere della stessa fascia di prezo, come ad esempio lo zoom ottico e i comandi touchscreen. In termini di registrazione video però, non lasciatevi fuorviare dalle specifiche tecniche che Toshiba vi fornisce - questa videocamera è inferiore, in termini di qualità, alla media raggiunta da videocamere, in termini di prezzo, di fascia medio-bassa. Non è però certo da buttar via o da non prendere in considerazione per un eventuale acquisto. Il suo costo la potrebbe rendere molto appetibile per un principiante o uno studente, ad esempio. Ma chiunque voglia registrare immagini di qualità decente farebbe meglio a guardare altrove e cercare altro sul mercato.

PRO

Molto economico
Schermo largo e capiente
Tanti accessori allegati, incluso un cavo HDMI

CONTRO

Una performance video sotto la sufficienza
Basso frame rate
Qualità medio bassa del materiale utilizzato
Allo standby alcuni settaggi ritornano ai valori di default

Toshiba Camileo H30 recensione video

giovedì 28 luglio 2011

® Sanyo Xacti VPC-SH1: recensione ed opinioni

Nonostante sia uno dei primi esponenti di videocamera tascabile, la Sanyo Xacti VPC-SH1 ha molto più in comune con i modelli di videocamera tradizionali piuttosto che con le cosiddette Flip Video. Basti pensare al prezzo, vicino ai 240 euro, che rende la Sanyo Xacti VPC-SH1 più costosa di alcuni altri prodotti, di dimensioni maggiori, della stessa casa. Ma avrà anche pari caratteristiche, funzionalità e qualità dell'immagine?




Doppia personalità

La Sanyo pubblicizza questa sua videocamere come 'Dual Camera' - affermando che la Sanyo Xacti VPC-SH1 è in grado di destreggiarsi ottimamente sia nello scattare le foto sia nella registrazione video. Le specifiche della SH1 sembrerebbero confermare questo affettuoso nomignolo. Con la possibilità di effettuare filamti video ad uan risoluzione massima di 1080p, la Sanyo Xacti VPC-SH1 è anche in grado di scattare foto ad alta risoluzione fino ad arrivare a 3648x2736 pixel (con interpolazione), vale a dire circa 10 megapixel, quasi come se fosse una fotocamera di fascia medio-alta.

Nonostante questa pubblicità e questi numeri da urlo, la Sanyo Xacti VPC-SH1 nasce però come vera e propria videocamera, con un design più simile ad uan vera e propria videocamera standard in sostituzione del modello con impugnatura a pistola che ha caratterizzato molti modelli compatti della gamma Xacti di Sanyo. Ma anche se nell'aspetto questa mini-videocamera della Sanyo richiama quello di molte videocamere full-size, i designer della Sanyo sembrano aver scolpito il corpo di questa mini-compatta a suon di botte date con il martello, rendendola comunque leggermente inferiore rispetto alla maggior parte delle videocamere standard, posizionandosi in mezzo tra le videocamere tascabili e i modelli mainstream.

La Xacti VPC-SH1 è essenziaqlmente nata come videocamera portatile, ma purtroppo la presa non è dotata di ottimo grip. Invece, la cinghia da polso in dotazione può essere collegata al treppiede sotto il corpo della videocamera per assicurare maggiore stabilità anche se non è certo la soluzione migliore e più bella da presentare.

I pulsanti per girare i video e per scattare le foto si trovano nell'alloggiamento dove è collocata la lente e forniscono una valida ed utile alternativa quando si stà girando un film a due mani.

Sanyo, tuttavia, ha ben presente che alcuni utenti potrebbero voler tenere il dispositivo a modo loro durante le riprese, ed è per questo motivo che la Sanyo Xacti VPC-SH1 presenta due serie di pulsanti per avviare/stoppare i video e le foto. Un set è sul retro dell'unità, dove si potrebbe utilizzare il pollice per chi impugna la nostra videocamera con una sola mano, l'altro set invece si trova, come detto in precedenza, in alto verso l'alloggiamento lenti, per chi preferisce girare i filmati utilizzando ambo le mani.




Si raccomanda la ripresa a due mani, se possibile. E' senz'altro il modo migliore per mantenere ferma la videocamera durante la ripresa, soprattutto perché lo stabilizzatore d'immagine elettronico della SH1 è pressochè inutile. Abbiamo provato questa funzionalità non rimanendone però particolarmente colpiti, anzi, abbiamo realizzato dei filmati meno fluidi rispetto a quelli realizzati non attivando questa funzionalità.

L'effetto sosia

La Xacti VPC-SH1 si presenta con caratteristiche abbastanza simili a quelle che caratterizzano la Toshiba Camileo SX500, tanto che viene da chiedersi se Sanyo e Toshiba non abbiano deciso di condividere la stessa fabbrica e le stesse conoscenze tecniche. Infatti, oltre ad avere prezzi e caratteristiche simili, le due videocamere sono anche dotate di un'interfaccia menù uguale e di un sistema di navigazione all'interno dei vari menù praticamente identico nei due modelli citati.

La Xacti VPC-SH1, dal punto di vista della navigazione tra i vari menù, appartiene ancora alla vecchia scuola delle videocamere, non avendo capacità touchscreen, ma potendo contare solo su un mini-joystick a cinque direzioni che aiuta a muoversi negli spostamenti fra i vari menù ed ad effettuare le varie selezioni. E' tuttavia abbastanza facile da usare e ci sono anche alcune opzioni interessanti in offerta.



La prima cosa da fare è disattivare il fastidiosissimo suono musicale che vi accoglierà appena avuto accesso al menù principale e l'allegra voce femminile che vi saluta ogni volta che vi accingete a filmare qualcosa. Non è una di quelle videocamere a cui si può avere accesso anche senza aver prima letto il manuale con le istruzioni, occorre infatti una leggera infarinatura dei controlli manuali da studiare (tra cui il bilanciamento del bianco, esposizione e ISO), e della speciale funzione di targeting che consente di monitorare volti e colori. Se non si è tuttavia particolarmente interessati a nessuna di queste impostazioni particolari, è possibile impsotare la nostra videocamera in modalità semplice e bandire, in questo modo, tutte le opzioni che potrebbero arrecare fastidio o non essere agevoli da utilizzare.

Risoluzione della Xacti VPC-SH1

Abbiamo sperimentato la risoluzione con il 1080i, impostando quindi la qualità dell'immagine ad una risoluzione di 1080x720 ed abbiamo appurato che se si vogliono girare dei video da riprodurre poi sul nostro televisore di casa, la risoluzione 1080i è probabilmente la migliore fra quelle disponibili, mentre se si vogliono girare dei video da poter poi caricare su Youtube è preferibile adottare la risoluzione 720/30p. Alla risoluzione di 1080i si ottiene il beneficio di un frame rate più elevato (60fps), che fornisce un'immagine molto più fluida, specie in soggetti in movimento, rispetto a quanto offerto adottando un frame rate minore di 30fps.




Nel complesso la qualità dell'immagine e delle foto sono notevoli, con colori sontuosi e una discreta quantità di dettagli. Rispetto ad altri modelli, possiamo quindi affermare che la VPC-SH1 produce una qualità video superiore rispetto agli standard delle altre videocamere tascabili, ma un pò sotto il livello offerto dai tradizionali modelli AVCHD.

Anche la qualità fotografica, d'altra parte, è molto buona per essere una videocamera HD. C'è un leggero fastidio nell'utilizzare l'inquadratura 4:3 visualizzata sul display da 2.7 pollici a cristalli liquidi in formato 16:9 - è necessario, a tal proposito, tener premuto il tasto foto in basso per un pò per poter vedere realmente cosa si stà mettendo a fuoco e cosa si stà per fotografare. Nei nostri test, tuttavia, possiamo affermare che la qualità fotografica della VPC-SH1 è allo stesso livello delle tanto decantate fotocamere compatte, anche se solo con i livelli più economici; le fotografie sono caratterizzate da alti livelli di dettaglio, equilibrate, con colori saturi e tonalità della pelle davvero molto realistiche. Rimane un pò di confusione circa l'utilizzo dello zoom, ma questo è abbastanza comune anche nelle fotocamere più all'avanguardia.

A proposito, l'ingrandimento ottico 23x utilizzato per scattare le foto, può essere espanso e portato a 30x durante le riprese video senza avvertire alcuna perdita di qualità dell'immagine. A seconda dei punti di vista, è impressionante il livello di dettaglio raggiunto per essere una videocamera tascabile, anche se tale valore rimane nella media se consideriamo videocamere più tradizionali.

Il dispositivo ha una memoria interna alquanto limitata (circa 50MB), ma è comunque in grado di supportare schede SD e perfino schede ad alta capacità SDXC. Il dispositivo è fornito di Uscita HDMI, un flash a LED nella parte frontale della videocamera e una batteria con una durata di utilizzo più che accettabile (120 minuti).

Conclusione

La Sanyio Xacti VPC-SH1 offre buone prestazioni sul versante video, sopra la media per quanto concerne la qualità fotografica ed è dotata di alcune opzioni utili tali da rendere la Xacti VPC-SH1 una valida opzione nella fasciamedia di prezzo delle videocamere.

Purtroppo per Sanyo, c'è una buona concorrenza nella fasia di prezzo in cui si colloca questo prodotto e, sinceramente, non ci sentiamo di raccomandare questa videocamera rispetto, ad esempio, ad una JVC Everio GZ-HM330 o ad una Panasonic HDC-SD60: entrambe le videocamere offrono prestazioni video significativamente migliori, allo stesso prezzo, rispetto alla Xacti VPC-SH1, anche se nessuna delle due si avvicina nemmeno lontanamente alla qualità fotografica offerta dalla SH1

Sanyo Xacti VPC-SH1 test video

venerdì 22 luglio 2011

® Panasonic HM-TA20: recensione ed opinioni su questa mini-camcorder

La Panasonic TA1, primo tentativo fatto da Panasonic nello sviluppo di mini-videocamere, è stato un vero e proprio disastro. La qualità del video non era poi così male, ma non ha offerto alcun vantaggio rispetto ai modelli concorrenti, con un editing e un software mediocri, insomma quasi 150 euro buttati di prezzo. Questo non è però il caso della Panasonic HM-TA20.






Oltre all'impermeabilità, resistenza alla polvere e agli urti come già offerto dalla TA1, la Panasonic HM-TA20 corregge molti degli errori che hanno caratterizzato la prima generazione del modello. Principalmente la HM-TA20 si configura come una riprogettazione della TA1 con caratteristiche più utili e un funzionamento più semplice grazie ad uno schermo touch screen di grandi dimensioni. Il software integrato è ancora un pò carente rispetto a quello dei modelli concorrenti, tipo quelli offerti da Kodak, ma non è il peggiore che ho visto. E' una videocamera molto resistente, quindi un pò più cara delle altre videocamere della stessa categoria, altrimenti c'è una versione "nonrugged", la TA2, disponibile per circa una ventina di euro in meno.

La Panasonic HM-TA20 è impermeabile fino a 10 piedi (seduta standard IEC 60529 IPX8, quindi la mia ipotesi è che la videocamera sia impermeabile fino ad un massimo di 30 minuti) e resistente alla polvere (IEC 60529 IPX5). E' anche molto resistente agli urti (MIL-STD-810F, Metodo 516.5), tanto che è in grado di sopravvivere ad una caduta da un'altezza di 5 metri. Tuttavia, la prova è stata fatta facendola cadere su una base di compensato, quindi il fatto che sia molto robusta non significa affatto che sia indistruttibile. In realtà, non c'è nulla che protegga la schermo o la lente da eventuali danni, quindi bisogna stare molto attenti ad evitare i graffi.

Ci sono tre porte - due a sinistra, una sul fondo - che rappresentano le porte del modello TA20 e lo slot per le schede di memoria. Tutte queste porte hanno guarnizioni in gomma sulla parte interna per tenere fuori la polvere e l'acqua, e sono più grandi rispetto a quelle a cui siamo abituatiper i modelli rugged. Inoltre, le due porte legate al jack per le cuffie e la mini-porta HDMI, nonchè il pop-out per il connettore USB hanno una doppia serratura per evitare aperture accidentali. Lo slot della scheda ha un solo blocco, ma dal momento che si trova sulla parte in basso del dispositivo, corre meno il rischio di aprirsi per via di come viene impugnato il dispositivo. La batteria è sigillata dentro, quindi anche se è protetta, non può essere sostituita.

Pur essendo leggermente più grande rispetto ai modelli concorrenti, la HM-TA20 è comoda da usare e facilmente trasportabile nella tasca del pantalone. Il paraurti posizionato intorno al bordo esterno della videocamera aggiunge pò di grip. Gli unici controlli fisici sono il pulsante di registrazione di grandi dimensioni sotto lo schermo e i pulsanti di accensione e blocco dello schermo sul lato destro. Tutto il resto è gestito con lo schermo touch screen da 3 pollici, che va più che bene anche perché non c'è molto altro da fare.

Si utilizza solo circa un terzo dello schermo per inquadrare la scena da registrare, un vero peccato viste le sue dimensioni. Il resto dello schermo è occupato da uno zoom di tipo slider da utilizzarsi per lo zoom digitale, per la riproduzione e per le icone del menu. Le modalità di funzionamento soono "solo": video, foto e registrazione audio; c'è un ottimo microfono stereo nella parte superiore per la registrazione lineare PCM. Le opzioni di menu appaiono un pò limitate. Per la riproduzione, è possibile visualizzare i video in orizzontale e questo permette di usufruire imemdiatamente di un set di opzioni allargato che prevede il clip tagging per il caricamento su Facebook e YouTube, la possibilità di catturare dei fotogrammi dal video in riproduzione e la rifilatura clip.

La Panasonic HM-TA20 può registrare in quattro diverse risoluzioni: 1080/30p, 720/30p, 480/30p e 540/30p. Questo ultimo è il formato sviluppato da Apple iFrame ed è stato creato per semplificare l'editing e la condivisione online, ma il risultato è talemnte "scadente" a livello video che è fortemente sconsigliato utilizzarlo per altri scopi che non siano quelli prima citati. L'unica soluzione che offre la concorrenza e che non è supportata dalla nostra videocamera è la 720/60p che permette di avere una maggiore fluidità video nel caso di soggetti in rapido movimento, e questa è una grave pecca per la nostra Panasonic HM-TA20.




La qualità video e le prestazioni generali sono molto buone, ma non eccezionali e non confrontabili con quelli di una vera e propria videocamera. Alla risoluzioni 1080p e 720p, i filmati sono piacevoli da guardare in piccole dimensioni sullo schermo di un computer, ma utilizzando dimensioni maggiori vi accorgerete che sono un pò troppo "morbide" e prive di dettagli. Tuttavia, i colori sono brillanti e vivaci e l'esposizione è buona. La stabilizzazione elettronica dell'immagine sembra aiutare anche gli operatori meno esperti, ma non aspettatevi una rock-steady, nel caso vi siano diversi soggetti in movimento.



La resa dei video ripresi con scarsa luminosità non è buona, caratterizzata da un rumore di fondo e disturbi al video non accettabili. Una luce LED posta nella parte frontale della videocamera può contribuire a illuminare le scene scarsamente illuminate, ma la luce funziona solo in un range di circa 2 metri davanti alla telecamera, anche se la luce che proietta è davvero accecante. C'è uno zoom digitale 4x che potrebbe essere utilizzato ma facendo degradare la qualità video e riproducendolo un pò a scatti, quindi bisogna utilizzarla con molta parsimonia. La Panasonic HM-TA20 fornisce la possibilità di girare dei video in bianco e nero e seppia con ottimi i risultati.

Infine, come per la maggior parte delle videocamere tascabili, le foto non sono molto grandi, sono infatti equiparabili alle foto fatte dal cellulare, adatte per essere caricate sul Web, ma con una qualità non certo paragonabile a quelle fatte da una buona point-and-shoot.


Uno dei motivi principali che porta ad apprezzare così tanto una videocamera tascabile consiste nel software integrato di editing e di condivisione immagini/video su web che permette di condividere i video girati e le foto scattate con gli amici sul web in maniera davvero molto semplice e quasi immediata. Il software realizzato da Windows in esclusiva per Panasonic si chiama HD Writer PE 2.0 ed è fondamentalmente un pacchetto off-the-shelf. Fa il minimo indispensabile di azioni, come organizzare e modificare semplici video/immagini, e la riproduzione e la condivisione su web si limita solo a YouTube o Facebook. (Tuttavia, una volta che una clip è stato caricato, è possibile scegliere di collegare il link ad un indirizzo e-mail.) L'interfaccia è noiosa e usa parole come "Esegui" invece di "Start upload." Sembra migliorata rispetto alla precedente generazione di software, ma non è certo uno dei motivi che potrebbe spingerti a comprare una videocamera Panasonic piuttosto che un'altra videocamera.

Un altro aspetto positivo della Panasonic HM-TA20 è che può essere utilizzata come webcam. Una volta collegata a un computer, è possibile scegliere di accedere ai propri file o usarlo per qualcosa di simile a Skype. L'HM-TA20 può reggersi in piedi da solo (il TA1 non poteva), ma Panasonic include anche un mini-treppiede tra gli accessori in dotazione a questa mini videocamera.

Conclusione

La Panasonic HM-TA20 costituisce un notevole miglioramento nell'ambito delle mini videocamere. La qualità video era già decente con il modello precedente e si è mantenuta, più o meno, sullo stesso standard di qualità, ma potrebbe sicuramente garantire una resa migliore nel caso di soggetti in movimento. I miglioramenti tangibili si possono riscontrare invece nel design e nell'usabilità, quindi se siete alla ricerca di un semplice mini videocamere senza voler girare dei film in 3D e senza voler realizzare video di qualità elevata, vale senz'altro la pena considerare di comprare questa HM-TA20.

Pro: La videocamera Panasonic HM-TA20 è, al tempo stesso, comoda e robusta, facile da usare e dalle caratteristiche appena sufficienti per mantenerla competitiva all'interno della sua classe di appartenenza e di utilizzo.

Contro: Per essere una mini-camcorder robusta, lo schermo della HM-TA20 e le lenti sono in gran parte non protetti. Ha una lente stretta e non c'è nessuna altra opzione oltre a quella che fornisce una risoluzione di 720/60p.

In generale: essendo una mini-videocamera robusta e facile da usare, la Panasonic HM-TA20 è molto buona e merita sicuramente considerazione.

Panasonic HM-TA20 Recensione video
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